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A morsi viene l’ll chiarore
rivoltando immagini con parole
spezzando in due il Symbolon
Militante di colori mi disseti
a tenerezza. Dove è sempre
colpevole il silenzio complice
Luce è chiave
e braccia spalancate
nella mano fuggevole
punti miniati in mezzo ai tronchi
fioriscono ninive a Oriente nel bisbiglio
come jeki brillanti
muovono la danza,
e chi gioca
E gli stormi di gazze e i fuochi come inferni
lottano titanici sull’orlo di quell’onda
che sottrae incandescente
la vista madre,nel campo di comjato
Cogli il fiore con la pietra !
nella mano fai un segno contro il buio
come la più lontana delle stelle. dritta
come un’apparizione
finchè non t’inginocchi e tocchi,
ancora tiepida,la cenere e ne respiri
ad esser parte. a fermare l’urlo di paura
la tua impronta con il gesto circolare
a sedar le fiamme
come imparato a far nel bosco. Frangere.
dove accampa la mussola agli spini
alzando le punte poggiando sui talloni. -Prego
quel che avevo nello sguardo.
invento un nido di capezzoli e promesse
rivestite da segreti, di baleni, piccole castagne
poi ripeto il giro e la magia che viene-
”ti voglio rivedere” dove è buio. Dio
E’ allora che si fa grande intorno al tronco
un elefante, fino al letto, dove sogno
di sentirla nell’orecchio dove m’infilo
quando scendo nella gola e la raggiungo
ancora,sul punto di venire via, con me