La casa respira
chiude gli occhi e ringrazia.
Al centro del corpo le lacrime hanno
la veste azzurra coi fiocchi di neve –
bambini di luce che portano in giro
i riccioli neri fra i baci del vischio.
La casa respira
chiudo gli occhi e ringrazio
le linee profonde del tuo palmo chiaro
l’invito a fare custodia del pane
e muto il canto del biancomangiare –
nella penombra delle mie mani
la perfetta più esatta e dolorosa
la china per sempre sul tuo respiro.
Nostra vigilia e tana d’uccella
farò l’anno nuovo, sul tuo libro d’ore
passando le dita a vicenda negli anni
con l’hora lunga del nostro velo
finché una bambina entrerà nella gola
dal boscovecchio
__ andando alla gioia.
