Accanto al mormorio, che so del mirto,
dietro casa, in cima alla nughedda
c’è la bionda meraviglia che si spoglia
della mandorla di luce nella sera;
tutta la collina è solo attesa
di un grappolo di fiati mentre sale
con la semplicità di un’acquabuona.
Per bagliori della carne altro non c’è
nel minuscolo bosco sepolto,
vivendo di ciò che riceve
dalla grazia innocente di Azzurra,
quel suo modo di dirmi sto bene
abbassando il capo e un lamento,
il più mite, sopra il mio ventre-
come fosse tutta l’origine
del fuoco da cui è giunta
la parola da noi benedetta.
C’è letizia in questo dolore.
Se tu fossi presente alla morte,
quella piccola di tutte le sere,
troveresti due cuori nel petto
delle albere uccelle e fiumesse.

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