Lei chiude gli occhi
nel nostro riposare
poi deborda dal suo stesso azzurro
tornando in sé al mattino
senza interruzioni.
Non puoi tenerla fra le mani
l”eccedenza della vita –
è più di un giungere soltanto;
canta con le albere
col vento delle rune alle caviglie
il concerto del mistero
che si nascondeva
nella valva di conchiglia
accostata al mio orecchio.
