almerighi

ti scrivo, pregando che in una lettera si apra
questo grumo duro che non è gemma
non seme, non lievito
.
è solo silenzio, oppure un pensiero continuo
che non dorme con me, mi aspetta lucido
ad ogni risveglio
.
c’è stato il tempo felice degli occhi bambini
ore passate a tessere pensieri e seguirne le trame
e con le parole abbiamo costruito case
liberi come se fosse un gioco, anche se
spezzavamo il dolore come il pane
.
quando non osavo poesia e mi nascondevo
nei timori della mia nullità, ora invece
dopo mille passi, do il nome alle parole
senza averne paura, ora che ho perso
la prima pelle e non ne ho un’altra
ma non temo di scrivere poesia
.
ora che gli amici hanno preso un altro viaggio
sono pochi ormai ad aprire le mie mani
.
non c’è più la neve che ispira il canto

View original post 583 altre parole