Una bambina ha fatto rayuela
al centro dell’hara, la nostra mandorla.
Brucia la polvere delle domande
rinfresca le bende posate sugli occhi;
la sua postura è un acconsento
il grembo aperto nelle sue mani.
Un albero solo mantiene la schiena;
così è la fiamma di una candela
che accende da sola le altre sorelle,
una segreta che libera il cielo
che scende a bagnare le fontanelle
con un’onda di riso, di bestie e pianete
per ogni corona sulle ginocchia.
Ho pianto insieme alla resina d’oro
del solo albero lungo la schiena,
passando le dita a vicenda negli anni
per la viabella chiamata dolore
e quando la gola si è stesa per terra
alzando la neve dal libro d’ore,
un ederlezi fra le giumelle
ha deposto le uova nella buca profonda –
come fa un mattutino al sì di Maria.

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