È stato il giorno del piedeleggero per un bambino tutto in ascolto che vede col riso crepuscolare il dondolio della curva più dolce portare in seno la primavera.
La bianca e perfetta invisibile traccia, sull’isola al centro dei nostri meli, è andata alla gioia con l’ederlezi schioccando la lingua come i bambara, nel girotondo più stupefatto che alza il fango dormiente alla luce, dallo spiraglio del nonancora al movimento del nuovo miracolo.
Mi hai lasciato con i passi di chi è arrivato a casa per le ultime nozze giunte al principio.
Tu sei un luogo, ora, padre.
Il grappolo d’oro è di nuovo un vigneto e il tratto quasi cieco intorno al bianco fa memoria della tua luce.
Anche oggi nevica dai pettazzurri e il lieve ricamo che trema sulle preghiere offre il tuo sguardo, io credo, il dono del riso dei nostri angeli con le ali piegate verso la terra.
__ Spinge…. rallenta spinge e respira risucchia il ghiaccio da queste mani una macchia un puledro il sobbalzo celeste fra le zampe lunghissime tinte di rosa. Danza il tuo piccolo trema ubriaco dalle orecchie ai nodelli così sottili.
Sia lode!…sia l’acqua sia l’acquacalda di una placenta che scende dall’hara, il tributo, il suo lago, meraviglioso, per quanto silenzio ha colmato le mani bagnate di rosso profondo granata.
C’è un piccolo cosmo che dentro si espande, che si contrae nelle piccole oasi a raccogliere linfa lungo il cammino.
Così ci uniamo e creiamo distanze amichevoli e monadi universali folli e concordi allo stesso progetto che ricongiunge ogni cellula nostra.
Oh nostranatura sei stata tu? fatta di abbracci di tempo di cure?
Inizia dall’erba < dicevi > la luce innamorando lo sguardo interiore, che adorna il suo capo, affidandosi al suono, muovendosi accanto come una madre nell’andirivieni al balcone in penombra scostando le tende a passi di neve coi piedi nulli e i polsi leggeri, facendo strada sulle ginocchia-
è un lungo viaggio fatto di adagio, con mille foglie dentro le orecchie, l’interno morbido delle parole, e la commozione dei frutti maturi una piccola casa che dondola il legno, anziane cicogne le sillabe dolci.
Se metti le mani a giumella tra i seni, se posi il respiro, che nasce dal timo, col ventre raccogli il profondo del verde il primo sorriso che nasce alla vera chiarezza del viso che sfiora la luce.
Segui tua stella < ripeti > è la tua scrivi armonia con l’acca davanti, con lo spirito aspro che muove all’insieme i tuoi piccoli arti con le ossa cave intorno all’albera che in te rimane.
"Mi manca il riposo, la dolce spensieratezza che fa della vita uno specchio dove tutti gli oggetti si dipingono un istante e sul quale tutto scivola." Alfred De Musset
If you're not italian, you have the possibility to translate all the articles in your own language, clicking on the option at the end of the home page of the blog.
When the green woods laugh with the voice of joy, And the dimpling stream runs laughing by; When the air does laugh with our merry wit, And the green hill laughs with the noise of it.
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )
"Mi manca il riposo, la dolce spensieratezza che fa della vita uno specchio dove tutti gli oggetti si dipingono un istante e sul quale tutto scivola." Alfred De Musset
If you're not italian, you have the possibility to translate all the articles in your own language, clicking on the option at the end of the home page of the blog.
When the green woods laugh with the voice of joy, And the dimpling stream runs laughing by; When the air does laugh with our merry wit, And the green hill laughs with the noise of it.
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità. ( Albert Einstein )