Avanti il suono mite del ritiro
di chi pianta le corone nella casa,
con che pace si raccolgono le foglie,
le ultime, nel freddo, intorno ai rami,
nel puro movimento di una madre
che ha mangiato terra con il sole.

Ha il senso della luce una ferita,
se la piaga luminosa del congedo
l’indomani è una foresta che si alza.

Tutto è una ferita, e un foro è tutto
per la luce.