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È mattino pieno nella notte
dove andrei se avessi voce per Natale.
Col capo di un bambino che sbuca nella luce
per il profumo della cena degli altri
la casa respira chiude gli occhi e ringrazia
l’invisibile canto del biancomangiare
i passi senza terra che riconosco accanto.
Chi cerca e chi è cercato in voi è scomparso
se ora posso rannicchiarmi silenziosa
fra la vigilia degli occhi di Azzurra,
come un germe tutto intero che si affida
al tremore più solenne della terra
sussurrando benedetto ogni Natale
sulla soglia sempre umida del cuore.