Giravi intorno al pozzo senza posa,
perché il sentiero ripetuto sotto i piedi
esplodesse nella strada non percorsa,
dove il grido perfetto di ogni stella
ha la stessa posizione delle braccia.
A farsi largo tra gli indugi delle mani
è ancora in vita il tremore del miracolo,
e ogni volta che sorridi nel silenzio,
l’amore rende un chiaro di continuo.
Io sto bene, e so piangere di gioia,
dove l’acqua scava lenta sulla pietra
un lamento, poi un canto, un alleluia,
e quando tace dove va, seguendo il cervo-
nel vivo della carne io magento,
come un rosa cedevole di luce,
per morire nuovamente sul tuo cuore-
al prossimo tornante dell’aurora.
Immagine Eugenijus Konovalovas