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Ho preso fra le mani il tuo respiro
lo stabat sul confine dove il guado
attraversa le vocali come i lupi
con l’aria nella gola, e solo dopo
la esse primigenia di Samech
lo sfregamento, il soffio nel canale
della lingua che spinge le pareti
_ il lento entrare_
pulsando nei condotti
dove andrà il tuo nome a rimanere
l’erezione dei suoi angoli- a vantaggio
delle curve nella pancia – come ancella
si solleva custodita
attorno ad una “i” …la consonantica
la corrente d’aria che commuove
decomponendo il prisma della tenda
picchiando contro il ventre crea spazio
Permettendo la durata con i semi
delle nostre antiche dita in mezzo ai frutti
Franco ha detto:
..la più bella. Una “i” la-consonantica che si fa carne nel ventre per lasciare il suo seme. Verranno altri frutti
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Amina Narimi ha detto:
grazie con emozione immensa grazie
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