Alef Bet Ghimel
Dio l’Altro- Noi
che portiamo l’acqua dal deserto
nella terza lettera dell’alfabeto
C’è un canale buio sotterraneo
che sbuca nella piccola cappella
di Quinta da Regaleira
appena fuori Sitra
È lì che ho ricordato di Zakor –
da un’acqua tra le rocce rosa
la propria parte dolce e
Femmina, per l’unione dei gameti
fecondando fino ad esserti la sposa
Un fiato caldo dal deserto, l’Uomo,
risalito da quel pozzo, in cui sará
-dopo le statue dei guardiani
contendenti la conchiglia dei midolli-
spina dorsale, e battezzato
Adam
sei alla luce e quasi non ti accorgi
dell’orma tua più grande .della vergine.
nel percorso immacolato del compiuto
nella grotta dell’inizio
e di te stesso
nel ritorno non “ricordi” ?
Ti fai sposo. Le montagne
son di nuovo le montagne
Così ti ho sentito risalire,
appena fuori Sitra,
supina ad aspettare,
dal tallone verso le caviglie
incrociando sopra il cuore
per raggiungere la gola
pulsare al canto interno
dell’occhio luminoso
penetrarmi dal cervello fino al cielo
Sei nel foro delle lacrime Del mare
il radicale insieme della madre
unendo ciò che crea con chi nutre
Alef
Fai ponte tra l’istinto e il razionale
il due che dividendo non separa:
è il battito: il tuo bet che m’innamora
l’alternanza con l’opposizione
il movimento che più amo di Zakor
l’inclinazione intima di un uomo
le disposizioni a donna del suo cuore
Su quella linea di separazione,
tra l’acqua e il legno ti ho incontrato
nella mia propria pelle contro il seno
s’è chiuso il cerchio con le spalle
di Quinta da Regaleira sul tuo viso.

Quinta da Regaleira,
vista da Gruta do Oriente para o Lago da Cascata.
Sintra, Portugal
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