Venivano su le prime azzeruole
e tu, tu arrivasti alla stazione.
Credevano fossi morto, Tonino.
La vita smette di morire se ricordi
il sapore dei frutti dimenticati,
del melo che sa di limone, l’odore del rosmarino,
della cotogna, del sorbo,
la buccia vellutata di una susina.
Non dimentico, quando perdesti gli occhiali,
i più antichi ghiacciai nel mare degli occhi.
Nessuno è distante- se scrivi-
ovunque protegge qualcuno le case svuotate,
i boschi,le piazze,
se qui tutto è minuscolo a un grammo dagli occhi
trafitti.