Se scrivi ginocchia
o benedetto
stai sussurrando la stessa parola
nella lingua più antica che amo.
L’ho vista fermarsi,
pregare,
quasi all’inizio dell’albera;
il viso in una celesta lontano,
le corone minuscole dentro la terra
per il sì assoluto dell’ultima promessa.
Il minimo splendore
inavvertito
nel mare grando dei segni,
celebrava una ferita –
col profondo pudore
di chi domanda alla pioggia il buon sole.
Lì dove il vento era fermo
riempiva la terra con lievi respiri,
le piccole morti delle sue apnee
toglievano peso alla neve,
al mantello che dava alla luce
la parola bene
e il suo opposto, sera.
Un grumo di natura in una coppa
trattenuta al principio della vita.
Le due acque ora vanno in matrimonio,
muovendo la spirale fino a casa
il giubilo che duole,
la concordia.
Le due acque ora vanno in matrimonio
19 martedì Ott 2021
Posted Poesia
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