La valle sospesa nel corpo stellare.
Fiorisce le spalle
la voce che manca.
L’eco risale di un lento respiro
l’altezza di un’albera
il peso di un pane.
E non c’è nulla di misterioso;
abbiamo danzato nei giorni ventosi,
riarsi dal freddo,
segnando una mappa
coi grani semplici di un’unica vera,
perché rimanesse sposa del tempo,
la benedetta, a crescere i fiori
radice dell’ordine ai nostri polsi.
Se nella porziuncola fatta di resti
si è arrotolato il nostro cammino,
i suoi anulari dentro la stanza
sono il passato del lungo inchino
di fronte alla casa dei benandanti.
La benedetta
23 venerdì Set 2022
Posted Poesia
in