Dorme l’uccella al tramonto
rannicchiata sul proprio feto
e una luce posata sul cuore –
un luogo stremato di offerta,
mutevole culla perpetua.

Invisibili le tue pupille,
come la misericordia,
sotto le palpebre chine
sulle promesse dei fiori;
leggere e silenziose
feconde di ogni miseria
allattano e gemono insieme
lo spazio di una preghiera.