È un’erba sottile, non ama le altezze.
Così raro distinguerla al balcone
dove allietano l’ombra gli uccelli
di una veste che immagino leggera;
la sua prima voce di aprile
si confonde al tremolio del gelsomino,
come un nido che va alle sue nozze,
nell’adagio e tutta la grazia
del chiaro che dona ai miei occhi.