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” il sonno delle piante “

Una colonia di formiche, e gli uccelli in stormo
conoscono il principio della terra,
fu nel verde,
che se nel becco c’è l’ulivo, ci sono terre emerse
per piantare la tua vite d’oro
per succhiare la noce alla radice
con la tenerezza del sesso sulla terra
che se un buco le ferisce viene nuovo un ramo,
ed offrendo un fiore si propaga il bel giardino
e sono ancora uno.

Sui viticci sugli apici e i germogli
vanno i loro occhi piccolissimi
per trovare il buio,
per chiamare il sole.
Sono le parole delle piante,
gli odori fitti dentro i larghi d’aria,
che ci urlano l’amore o la paura.
Da una foglia all’altra

con la pancia sotterranea puoi sentire
il respiro delle gocce fra i capelli,
dal bianco per le api
fino al rosso per gli uccelli
e il seme, che andrà così lontano
per riprendersi la vita, all’acquabuona.

Non è questa intelligenza?
Servono astrazioni, la parola e gli strumenti?
Non li senti camminare
per raggiungere una parte della luce?
-o è più forte la cultura
degli occhi al centro della fronte?

Ora è notte sulla terra
e loro accendono radici
per sognare
innalzando il brillante delle foglie
riunendole in preghiera
nella posizione di riposo
che avevano alla nascita i germogli.

È il sonno delle piante.
Il principio della vita.