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Ti sei imbattuto in qualcosa che c’era da sempre,
o l’hai inventato tu, nella voce, il lamento,
la musica di una preghiera,
un bambino
nello stesso Dio – quieto e sereno?
Io credo-
se fecondo del bene hai preso la forma
di un fulgido sole bello come la luna,
se il tuo lupo col muso d’argento
è giunto senza miracoli
all’odore di un uomo
che ritma la vita,
distendendo le gambe feroci
all’infinito
verso di te.
Io credo ai tuoi piedi ubbidienti
al più sacro degli acconsento
che fa alzare lo sguardo
che danza
mentre si aduna alla luce.