Il confine è sempre la tua mano,
basta un’eco, il tempo di passare,
e un occhio solo già distingue il nido-
non le cime azzurre o le apicali-

è dove passa l’alburno con la sete,

che trema, nel minuscolo,  qualcosa;
al concerto di tre angeli, io credo,
se vanno insieme  a una giumella sola.