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Un lento respiro, all’altezza di un’albera,
riprende il volo dalla mia fronte;
e non c’è nulla di misterioso
che fa tremare nella tua assenza-
abbiamo danzato colorando una mappa
coi grani semplici del nostro anello
perché rimanesse sposa del tempo,
a crescere fiori – la benedetta,
offrendo durata ai nostri polsi
una radice, sopra la yurta.
Lei è il passato di nostre carezze,
fra l’inchino che hai fatto al quadro di mamma
e il permesso che ho chiesto alla tua casa
prima di entrare a fare l’amore,
è la sorgente, il cordone d’argento
della giumella, la benandante
che dice eccomi, andiamo alla gioia.