Ti credo un minuscolo infinito,
che ha viaggiato a lungo aprendo la notte
in un giorno bellissimo,
per accogliere tanto flutto
fra le tue pupille adorne di sale;
la scia della tua grazia,
avvolge, come un nido le sue nozze,
la giumella vuota che portiamo.
Sollevi adagio il mio capo,
allarga l’ombra, il tuo nome,
come l’albero più antico a Monte Sole,
che tiene le sue cime nella luce.
Far ha detto:
Pura e incontaminata, come l’alba delle tue sorgenti… Bellissima…
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Amina Narimi ha detto:
Far… ❤
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almerighi ha detto:
più nomi utilizzi per un essere e più gli allunghi la vita
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Amina Narimi ha detto:
ohh sì Flavio e ancora sì, come attraversando il tronco dei pini nella foresta danzante di Kurshskaia Kosà
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