– Viene piena di profumo una famiglia
se ci abbassiamo adagio con la sera
le palpebre che entrano nei sogni,
bisbigliando siamo salvi, al posto giusto,
mondi ancora insieme. Siamo casa,
tra il respiro più pulito che conosco,
che nell’ordine fa crescere le rose,
nel riandare col sorriso verso il centro,
dal grembo luminoso che hai dischiuso
alle nostre ginocchia coronate-
È così che mi portavi dentro maggio,
come un’alba che si leva tra i colori
delle bacche di ginepro e di lillà.
Nina- mi dicevi, col tuo corpo-
quando vai a fare i fiori sulla rupe
apri tutto il grembo, lentamente,
all’amorosa ondata sul tuo seno-
in montagna c’è più tempo per le rose
mentre al mare il tempo è un passalento.
Quell’isola di luce impercettibile
che senti e non sai dire, che risuona
chiara nelle viscere , indivisa-
fino a perdere la sacra intimità
col luogo solitario che più ami-
è il vuoto che si riempie al mattutino
di un profumo ancora inconfessabile,
un alveo di parole per la sera
col sapere delicato di farfalla
che si unisce a nozze con i fiori.
Solo allora è visibile il cammino
che dà ordine al paesaggio nelle stanze,
lo spazio dove un’anima pronuncia:
Passa, tu sei pura- e il tuo respiro
sarà un lago di calma mentre scrivi
delle braccia dorate sulla terra,
di come godevano al calore
vibrando nel profondo della luce,
prenderai ancora il volto che avevamo
e il doppio cuore custodito nella pancia.
Disegno Antonella Schiralli