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Sei caduta ancora e non eri sola –

 

chi guarda solo è più pericoloso

di chi fa male ad altre vite sulla soglia.

 

Chiamalo violenza non amore il suo silenzio,

le sue mani troppo grandi  per linguaggio,

quando prende il tuo vapore dalla bocca,

come  fossero le labbra di Claudel-

 

e ti fa dire che eri sola e sei caduta

dalla sedia, dalla tomba delle scale,

nell’oblio. Si scrive  come “ ricordarsi

la parola “maschio”  in lingua ebraica;

 

ricordare della parte femminile,

il buco madre,

di un infinito cosmo popolato

che ci fonda, madrenostra  da sposare.

Ricorda e

che “sel’a “ non è la costola, ma il lato,

l’altro lato della luce, che ci è data,

di una tenebra infinita alla radice

capace di brillare se compiuta

posando bocca a bocca i nostri cieli.

 

Non morire al niente nel silenzio, e,

se il perdono fa  salva la tua vita,

la verità le annuncia tutte, con un soffio.

 

camille-claudel1- stupro