Il grappolo d’oro è di nuovo un vigneto
nella sua terra grezza
il tratto cieco intorno al bianco
nella memoria della luce.
Tu sei un luogo, ora, padre,
ed hai un orlo
nel lungo requiem del vento.
Mi inchino alla vecchia foresta,
per amore e per forza,
alla voce calma di chi conosce senza giudicare,
alla sommessa melodia della tua serenità.
Questo poco di luce e la betulla
sono il tuo gesto, la grazia,
il dono di ridere dei grandi angeli
con le ali ripiegate verso terra,
composte di una dolcezza indifesa
e un diamante,
nascosto, profondissimo, dentro di sé.
Mi hai lasciato con i passi di chi è arrivato a casa,
nel mio tempo interiore, la tua eternità;
un silenzio sacro,
che non si interrompe neppure quando parlo,
fino a non distinguere più il tuo viso
da quello di mia madre,
l’uomo dal bene o dalla sua sposa,
l’inno e il lamento,
montagne nuvole ombre più scure,
e alberi, tanti, tanti alberi.
Un immenso paese riposa in me,
nell’addio e nell’incontro,
l’eterno
di queste ultime nozze
giunte al principio.
..La mia Mammet è tornata
a prendere il suo Sposo fra gli angeli
nella notte del 9 Febbraio 2017…
lamia82 ha detto:
Bellissima, ariosa, musicale
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Amina Narimi ha detto:
Grazie di cuore Lamia..
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ventisqueras ha detto:
mi mancavi, cara, avevo voglia di leggere qualcosa che assomigliasse al ritmo di questa Poetica, mi hai resa in pace
Annalisa
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Amina Narimi ha detto:
Cara Annalisa, giovedì mio padre ha preso dimora nel mondo invisibile dove mamma lo attendeva da pochi anni..
trovarti qui è un forte abbraccio per me
Grazie con tutto il mio cuore
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ventisqueras ha detto:
ora è con te, in tutto quello che ami nel vento della tua fantastica Poetica
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Amina Narimi ha detto:
Sì…io sono insieme
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ventisqueras ha detto:
🙂
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