Come un’onda lunghissima,
nel silenzio di coppia,
offre la gola, sulla strada del lupo,
nel tratto più intimo della sua esistenza;
sulla terra necessaria e finale
una storia di sguardi e di nascita
scolpiti nella pietra, a passi lenti,
un osso al sole che entra nell’acqua,
per chiudere l’episodio della notte.
Qualcosa di naturale è accaduto
nella comunione del silenzio,
la conoscenza di una fusione assoluta,
nel riserbo, un premio di luce,
si trascina per la campagna,
si vede all’aperto- la timidezza
di una trasformazione
costruita insieme, seguendo le tracce
di un’antilope all’alba, come un seme celeste,
una limpida pioggia di frumento che cade,
lasciandoci privi di fiato-
da come accoglie. E’ un giovane anno,
un nuovo spazio,
un luogo in più, dove tornare,
attraversando due occhi, gli stessi,
i primi che osarono,
nel silenzio contratto,
saltare
ventisqueras ha detto:
ritorna la grande emozione del leggerti…
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Amina Narimi ha detto:
Ohh Ventis sei qui..! Sei tornata! Grazie..di cuore
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