Se balli con me – con quel poco che avevamo
s’inventa sempre un sogno –
fin dentro la terra coi capelli
allungo i piedi in cielo, disordinando l’aria
con la forza del colore che ricade
se canti una canzone, un’ederlezi,
se colmi con l’immagine e trascini
la pelle con la pelle intorno al volto
il confine è la tua mano,
è dove precipita il respiro,
all’insaputa delle labbra,
da poterlo anche tacere, tanto trema,
offrendo un sentiero nel silenzio
dell’alba che passa sopra gli occhi
di un fiore operoso dentro il bianco
Se il profilo del Luogo che Siamo,
è il Lontano, tu, certo, lo ricevi
dove sono il cuore e le tue mani
con la curva che fanno gli occhi nell’Amore
quando si espandono in cieli senza limiti