Altre sere verranno così intatte
sotto i portici rossi di Bologna
a sollevare il vento la sua voce,
nei giardinetti delle lunghe ore
col suono umano che va verso di te,
trasfigurando nella carne più divina
il desiderio che circoncide l’incoscienza
per la luce di sentirlo ancora qui.
La sparizione delle pelli,
nel pensiero eretto a piedi nudi,
dentro il bosco, è dove lei ti canta ancora,
con i semi della neve che non vuoi
chiudendo gli occhi e un segreto sulle mani
-prima che riaccadano altri sogni- :
“Spingeremo come simurgh primordiali
le nostre upupe tendendoci le ali
tra l’onda e il mio corpuscolo di scaglie
la particella viva nelle vene,
la nostalgia del Mirabile Ruah“
Con quale pioggia ci si mostra il desiderio
sul prepuzio del respiro e dentro gli occhi
col vapore che si stacca,
dall’acqua di una ciotola di riso
sopra il fuoco, e solo insieme – mi rispondi –
il dialogo scolpisce, queste anime di notte,
con un filo tacito e scarlatto
con i nodi , e con le pance del riconoscimento
appesi come un segno alla finestra
di una prostituta nella luna
per entrare nella città di Gerico
col potere irresistibile di un bacio–
Intuendo come un altro corpo
potrebbe entrare in loro nel morire
a quello e in altro sangue, un altro cuore intatto
a ognuno tra le dita sembra alzarsi,
con una sola musica promessa,
un’alleanza d’eros così sacro
da riportare il sesso al verbo e
la meraviglia degli amanti
nella sua PrimaVera trasparenza
Lasciandosi sgorgare in altra luce,
col sole nella testa e con l’anello al dito,
invertiremo il corso al Gange
prolungando in sé l’ amore
al centro di un cuore più sottile,
per mutare nella somiglianza ( ultima)
la saliva celeste senza suono
e renderne il respiro con un bacio
poggiando le nostre bocche a Dio
massimobotturi ha detto:
ogni tua creazione è una procreazione
"Mi piace""Mi piace"
Amina Narimi ha detto:
parole tra le più belle mai lette…
Grazie Massimo, di cuore
"Mi piace""Mi piace"