Pensare a noi
è pensare a molto altro
nella pausa del respiro
un lutto necessario
fuoco e neve
in una stessa fiamma
sino a traboccare
tra la terra e il cielo
il fiume più grande del mio cuore
nel tempo pieno della carne-
il miracolo dell’albero
sul nostro vicolo cieco
altero e reciproco-
vale la pena tutto lo spazio la paura
di quello che può fare la montagna
l’urlo del torrente a sommergere le piantagioni
a spostare le strade
nel flusso caldo del sangue
in luogo interiore
che annulla ogni esterno
riflettendoci in luce
e indistinguibili volti
generati gli uni dagli altri
come un’acqua lustrale
rimane l’incontro-
tra le vasche saldate di creta
e migliaia di piccole piante
di semi indistinti a memoria
tradisce l’antica presenza
di occhi assetati e compiuti-
per l’ultimo tratto
guariti
fino a sfiorare la bocca
a respirare in un unico gesto
la fiamma protetta
l’integrità della neve
tra noi