Sono lunghi anni di Vento
che fanno spargere il mattino
la luce custodita dentro gli occhi
-luce antica di una nube sui telai-
che illumina la mente naturale
uscendo dal sè ,come la rosa
nell’armonia con il creato e l’anima
sul fondo dell’occhio trasparente
come membra nelle membra del diluvio
nelle celle persistono le immagini,
anche dopo la scomparsa del frastuono
la disgiunzione del tempo nel diorama.
esposto sulla neve al boscovecchio
dopo il Ponte lungo lo scalone
ti accoglie un frammento luminoso,
nell’universo inquieto come un volto,
tra volti ebraici che non si possono fermare-
tramonta l’uno e l’altro sorge lento
dei settantadue trattenuti nella gola-
o come l’acqua, mai per caso, che diventa
qualcos’altro col Vapore, con un salto
flottano a urli nel buio delle palpebre
i pigmenti con la canapa e i pennelli
mentre Lui corre al petto dei viventi
suggerendo eternità a perdifiato
nel sangue, nel sudore del ricordo,
ci camminano di fianco i nostri morti
respirando, come in sogno io li porto
dove gli occhi ritornano puliti
per entrare ancora chiari nei colori
Joseph Mallord William Turner
Luce e Colore – La mattina dopo il diluvio