C’era il nostro sguardo nel giardino

una religione creata indovinando

ciò che gli occhi non sanno più di avere

nel silenzio selettivo

la bellezza dei fiori, lucida

in un lago senza fondo

di fronte una montagna, immensa

siamo Noi

sotto un cielo tanto irraggiungibile

da non intendere cosa possa accadere

tra il profumo e il fiore
di tanto splendore s’arricchisce la Vita

come  volasse  la casa dentro un verso 

la sorte che c’incontra  nello “scambio”
Nel giardino di Fiori belli

tra i bellissimi. coltivati

ci stavamo innamorando..

 

dove la perla.azzurra si nasconde

tra l’anemone che spunta dietro casa

là davanti ci siamo visti nudi

ad occhi chiari

dove il futuro è già accaduto
Nello sguardo “ritornato” dello specchio

lenisce il  suo tormento un rito

poco a poco solleva la speranza

prima che ritorni il buio fitto :

la veste bianca

si svolge sopra un Rullo

muove con le mani lentamente

la Forza che avvicina  il più possibile

all’intangibile sapienza della meta

celebrando la nostra solitudine

.vertiginoso enigma d’innocenza.

Conosce segreti un’anima dei corpi

l’inesprimibile della Notte di Novalis

dove Giobbe ci tiene tra le braccia

dove il dolore si dilata nel dolore

c’è consolazione  presi nel respiro

nella rinuncia la nostra guarigione

come se volasse verso casa

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