Tutte le madri diventa, a bassa voce,
una donna lacrimando sul dolore
acqua notturna testimone della notte
le scorre addosso ciò che è stato fatto
nel respiro che non conosce gridi
di congedo Trema in ogni suono
ricongiungendo le vocali scure
nel melisma della gioia sulle labbra
come un masso stai sospeso al culmine
nel centro di un dolcissimo languore
sulle corde fugge l’anima fa volo
illuminando le singole parole
mentre qualcosa oscillando va per terra
in dolorosa gioia e mesto amore
dilatando i sospiri dentro un canto
chiudendo il baricentro al madrigale
quella donna che ti passava accanto
cammina ora
con gli occhi di chi corre
porta un segno sulla fronte dei sonnambuli
una pozza di colori che le cresce
sotto il peso dell’autunno lecca il miele
fa l’amore con la lingua dei fratelli
un flusso sotterraneo di saggezza :
è uno spazio verde, che ti accoglie,
una sorgente vivida nel seno
come un’arnia lucida d’amore
fa silenzio alla ragione intemerata
e non inquina la parola “d e s i d e r i o”
il controcanto infinibile di un sogno