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Si fa il vuoto negli orecchi e intorno nero
d’ossidiana salire rapidi la cima
Eppure m’inoltro adagio- dopo il primo fiato
Ad occhi chiusi le palpebre nell’esistenza
Aperte. Cercando il quadrifoglio
Nel prato della medica vive il movimento
Di raccogliere a mazzetti, riparare con il verde
Le fessure della pelle a nutrimento
Quattrofoglie in fila,
da una mano all’altra, ritrovate
Fino a inumidirle sulla bocca gli occhi chiari
Brillano come sole vivono Di nuovo
È limpido l’ll lontano ora
al centro
di ogni cosa
fuoriesce amore
È un niente
da quassù
dimenticarsi il mare
prima della vista vedi
una melagrana
vacilla
nella paglia
di fronte
a tanta
possibilità
liberando
un occhio
si spalanca
da sè