Sugli occhi un rigo d’acqua
che viene su dall’aria
va destando la tua assenza
all’altro lato della vita
sotto lo strato indicibile s’incarna
-nel labirinto silenzioso eppure vivo-
in me come un amante fa vibrare
sull’intero corpo ogni singolo respiro
rifluendo nel petto generoso incanto
E’ il getto d’acqua che racchiude
l’identità di entrambi
a rendere visibile la pista
senza trovare fine. gli occhi
sanno poco nulla di Noi
se dediti alla caccia alla raccolta
o entrambe. Per le Vie
siamo giunti cantando il Nome di ogni Cosa
fino a segnare l’odore con un dito
nella neve. Abbiamo dormito insieme
il tempo del sogno lungo mappe
di pozze incise sotto i nostri piedi
quando sull’erba umida ti ripetevo :
è cantare esistere. è sulla scia
che formeremo Vie per ritrovarci :
la strada che misura la distanza
tra due luoghi : è il nostro canto –
dove Siamo.”
Se la notte sfiori la Tjuringa
se percorri con le dita il movimento
dentro il suono dove vengo mi raggiungi
la prima volta che abbiamo fatto l’amore