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Ognuno è vicino alla sua polvere
Di ricchezze private, di carezze
intimamente clamorose
Trattengono gli occhi nel passato
Vivo ciò che ama: l’ossigeno e due pietre
Nude. Nel corpo della montagna
Stanotte è nevicato sul punto di piangere
Ma non avevo il libro delle preghiere
E il mattino ha cancellato come vento
Le impronte al primo sole.
Era poco fa. Altro non è
Lo sguardo azzurro
Acqua che si ritira
Nel bianco delle rose
d’altura
Alla vertigine della libertà
Tornerò nel bosco a far notte
Per la speranza dei cervi
Per la continuità del volo
E l’ultrasuono- tremendo
Nell’orecchio del cielo-
Intorno al silenzio
Che rimargina
L’impossibile morire.