Vorrei cantarti della neve
la parte della neve
della parte del sangue che non sai
del sangue che non sai
a togliersi mai più dalle preghiere
-non toccare il nome nella voce
per marcare la vita – e noi stessi-
e milioni di possibili modi
per tornarsene a casa
tra il bianco la terra–
sai portare nel vento
un fuoco sottile non è un cero spento
-che per l’altro non soffia-
ma la più bella parte
la parte più bella di te: la forma di madre
– che avverto senz’occhi –
nel grande Rito d’amare
quasi non fosse lontano la neve
un’eco fin giù. nel rosso del sangue
nel raggiungersi ciechi alla meta
compiuta. come fratelli