“Tacita vita, aprirsi senza fine,
sete di spazio che non toglie spazio
allo spazio che il cerchio delle cose restringe,
forma non circoscritta, senza contorni quasi
e solo interna, stranamente tenera
e che da sé fino all’orlo s’illumina:
conosci cosa che somigli a questa?”
R.M.Rilke Da “La coppa di rose”
Il salto dalla bellezza manifesta
all’ineffabile tremendo del sublime
mi farà soffrire
di avere in sorte
celle templari come occhi
chiodi luccicanti da usare sognando
nella raccolta delle offerte
guarire nella parola ed attraverso
la piaga stessa innamorarmi
“per tutta l’eternità, più un giorno”
Riaprire il buco – di commiato –
sulla terra in sofferenza
mescolando l’impronta all’orma del fermento
lo sguardo sudato di spavento
sempre a repentaglio Nell’orecchio
non protetto ad ogni vibrazione
apre le gambe l’anima tracima
come a partorire lascia entrare
nel corpo della mente
-a doppio cieco-
un grido cristiano d’Amore
oltre se stessa