-cose che vengono
da qualcosa appeso
non sai più dove
già accaduto-
placide bestie
inanimò la bora
sul sentiero di Duino
l’Abu Dabi in mare
all’altro lato della vita il cuore,
per un momento, nella luce
-a cervello ancora vivo-muore
in ventisei respiri mira l_ago
per la_c(r)una del destino s’apre
lo spazio separato. si riduce
nel flutto taciturno indifferente
l’abbandono-sai-non ha misure
eccede sempre.solo.d’abbandanza
ha larghi gli occhi per il suo dolore
trine che ghiacciano le mani
privilegiato amore
perchè non vada
perso
quel che resta
sacro
si fa morire
in carestia
senza palpebre
sugli occhi