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Migrano da lontano

le figlie dell’autunno

ritornano

come nessuno

 A quali estremi non siamo andati

fra mille altri passi di figli già accaduti

contratti nelle pause nelle attese scavati

come occhi che vedono troppo

sotto una terra che non permette

piano piano comincia il dolore

si ammala qualcosa che non ci appartiene

 

 

Nell’ostinazione della primavera

l’indizio numinoso che distingue

il respiro dalla calligrafia :

partire ricordando

-come la luce i minatori

come l’unica ipotesi che resta-

dove prendesti l’ll sole